Acciai Inossidabili Austenitici
La presenza di sensibili percentuali di Ni modifica profondamente la struttura del materiale, che resta austenitico anche a temperatura ambiente.
Non è quindi possibile sottoporlo a trattamento termico di tempra.
E' però possibile innalzare anche di molto le caratteristiche meccaniche di resistenza mediante incrudimento a freddo (trafilatura): in tal modo si amplia la gamma degli impieghi degli inossidabili austenitici anche a quei particolari che necessitano di elevate resistenze meccaniche.
L'unico trattamento termico possibile è la ricottura di solubilizzazione, che consiste in un riscaldo oltre i 1000°C con successivo raffreddamento rapido (in acqua).
Allo stato solubilizzato gli inossidabili austenitici sono amagnetici, ma diventano leggermente magnetici in proporzione all'incrudimento subito per deformazione a freddo.
Il tipo 302 raggiunge elevati valori di resistenza con incrudimenti di trafilatura: viene quindi impiegato per molle, antenne e particolari di resistenza.
Il tipo 303, con aggiunta di S, è di buona lavorabilità su macchine utensili automatiche ad asportazione di truciolo.
Il 304 associa buone caratteristiche di resistenza alla corrosione, deformabilità a freddo, saldabilità e lucidabilità: è quindi il tipo più usato in vasti settori di impiego in campo impiantistico, automobilistico, per casalinghi, posateria, grigliame.
Il 304L, di pari analisi ma con percentuale di C inferiore, presenta miglior resistenza alla corrosione interscristallina e miglior saldabilità rispetto al 304.
Il 304St e il 304Cu, insieme al 305, sono studiati per deformazioni plastiche a freddo, in quanto meno sensibili all'incrudimento: sono usati per viteria stampata, anche con estreme deformazioni.
Acciai tipicamente refrattari sono il 310 e il 314; grazie alle elevate percentuali di Cr e Ni possiedono una notevole resistenza al calore, con temperature di scoria fino a 1.100 °C.
Il 316, con aggiunta di Mo, resiste meglio alla corrosione del tipo 304, soprattutto in presenza di cloruri: è utilizzato quindi in ambiente marino.
Nel 316L, con tenore di C inferiore, migliora, oltre alla saldabilità anche la resistenza alla corrosione intercristallina.
Con il 316Ti, stabilizzato al Titanio, si elimina la corrosione intercristallina anche nelle condizioni spinte di impiego delle industrie chimiche.